ALESSANDRO GIUGNI
Classe 1994, Alessandro Giugni consegue la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università Degli Studi di Milano, è titolare di una storica ditta di produzione di caffè (fondata da suo nonno nel 1964) e da oltre 15 anni è assiduamente impegnato nello studio e nell’approfondimento di ogni singolo aspetto della fotografia in generale. Negli ultimi anni ha trovato nel reportage e nel ritratto i suoi generi di riferimento, dando vita ad alcuni lavori che sono stati tanto oggetto di pubblicazione quanto di esposizione museale in numerose mostre in Italia ed Europa.
Nel suo studio di Milano ha ritratto personalità del mondo della moda e dello spettacolo, da Enrico Dalceri, ex stilista presso Armani e che da quasi trent’anni calca i palchi dei teatri di tutta Italia interpretando la Mabilia dei Legnanesi, a Luca Giannola, rinomato fashion designer ed esperto di moulage che, con la sua consulenza, ha contribuito allo sviluppo di noti brand come Max Mara, Sportmax, Max & Co, LiuJo e Trussardi, financo ad Antonio Riva, uno dei più prestigiosi couturier della moda sposa internazionale nonché direttore creativo dell’omonimo atelier.
Ha realizzato, altresì, il ritratto ufficiale di S.E.R. Mons. Mario Enrico Delpini, Arcivescovo di Milano, ritratto oggi esposto presso la Sala degli Arcivescovi al Palazzo Arcivescovile di Milano.
Ama la fotografia in ragione del fatto che considera questa forma d'arte tanto un mezzo per esprimere se stesso quanto il principale veicolo attraverso il quale raccontare il nostro tempo. I suoi lavori fotografici non sono mai figli del caso: ama osservare la società, le sue evoluzioni, i comportamenti e le espressioni delle persone che lo circondano, dando, così, vita a progetti ragionati e frutto di uno studio meticoloso.
Nel corso degli anni si è dedicato in maniera quasi esclusiva al bianco e nero e ha iniziato a utilizzare con sempre maggiore frequenza la pellicola, finendo per diventare quest'ultima il suo principale mezzo espressivo. Questa scelta dipende da diversi fattori: la non immediata visualizzazione degli scatti, il piacere di confrontarsi con la chimica, il desiderio di padroneggiare ogni fase del processo creativo, imparando a gestire anche la fase di sviluppo a seconda delle esigenze del caso. Tramite la pellicola, inoltre, gli è possibile costruire un archivio "materico", altrimenti impossibile da realizzare attraverso il solo mezzo digitale.
English
Born in 1994, Alessandro Giugni graduated in Law with top marks from the University of Milan. He is the owner of a historic coffee production company (founded by his grandfather in 1964) and has been assiduously engaged in the study and in-depth study of every single aspect of photography in general for over 15 years. In recent years, he has found his reference genres in reportage and portraiture, resulting in a number of works that have been both published and exhibited in numerous exhibitions in Italy and Europe.
In his studio in Milan, he has portrayed personalities from the worlds of fashion and show business, from Enrico Dalceri, a former stylist at Armani and who for almost thirty years has been treading the boards of theatres all over Italy interpreting Mabilia from the Legnanesi, to Luca Giannola, a renowned fashion designer and moulage expert who, with his consultancy, has contributed to the development of well-known brands such as Max Mara, Sportmax, Max & Co, LiuJo and Trussardi, as well as Antonio Riva, one of the most prestigious couturiers of international bridal fashion and creative director of the atelier of the same name.
He also created the official portrait of H.E.R. Monsignor Mario Enrico Delpini, Archbishop of Milan, a portrait now exhibited in the Archbishops' Hall at the Archbishop's Palace in Milan.
He loves photography because he considers this art form as much a means of self-expression as the main vehicle through which he narrates our time. His photographic works are never the product of chance: he loves observing society, its evolutions, the behaviour and expressions of the people around him, thus giving life to reasoned projects that are the result of meticulous study.
Over the years, he has dedicated himself almost exclusively to black and white and has started to use film more and more frequently, eventually becoming his main medium of expression. This choice depended on several factors: the non-immediate visualisation of the shots, the pleasure of dealing with chemistry, the desire to master each phase of the creative process, learning to also manage the development phase as required. Through film, moreover, it is possible for him to build up a ‘material’ archive, which would otherwise be impossible to achieve through the digital medium alone.